Lunedì 25 giugno a Messina, presso il Monte di Pietà (via XXIV Maggio) si terrà un dibattito su “Costruire la politica che non c’è”. Interverranno Gennaro Acquaviva, Girolamo Cotroneo e Salvo Andò.
La Fondazione Nuovo Mezzogiorno e la Rete dei Circoli Socialisti hanno promosso, negli ultimi anni, numerosissime occasioni di confronto e di dibattito a fronte della persistente afasia di Pdl, Pd ed Udc.
Gli schieramenti di destra e di sinistra, grazie anche all’attuale bipolarismo ed alla caratterizzazione leaderistica dei singoli partiti, hanno potuto realizzare intese ed alleanze solo di natura elettoralistica e non certo una solida governabilità contribuendo, tra l’altro, ad eliminare dalla rappresentanza politica del Paese i grandi filoni ideali e culturali che dal dopoguerra in poi ne avevano assicurato la ricostruzione e la crescita.
Siamo oggi di fronte a questo scenario:
– abdicazione della politica;
– pesante aggravamento dei problemi dello sviluppo, della occupazione e del welfare;
– un sistema elettorale che non garantisce la governabilità del sistema politico, che espropria gli elettori del diritto costituzionale di scelta degli eletti e che prefigura meri cartelli elettorali e non alleanze di governo.
Autorevoli sondaggisti ci dicono che circa un terzo dei cittadini italiani considera la politica poco credibile se non addirittura privatizzata mentre il 48% di essi ritiene addirittura che la democrazia italiana possa vivere senza i oartiti.
A fronte di tale scenario spetta ai rappresentanti del cattolicesimo riformatore, del socialismo egualitario, del laicismo liberale e repubblicano il compito di ricostruire le basi per rinnovare le ragioni e l’esperienza umana e sociale di una nuova sinistra democratica, guardando, sotto il profilo organizzativo, a convergenti forme di presenza politica.
La Fondazione Nuovo Mezzogiorno e la Rete dei Circoli Socialisti hanno promosso, negli ultimi anni, numerosissime occasioni di confronto e di dibattito a fronte della persistente afasia di Pdl, Pd ed Udc.
Gli schieramenti di destra e di sinistra, grazie anche all’attuale bipolarismo ed alla caratterizzazione leaderistica dei singoli partiti, hanno potuto realizzare intese ed alleanze solo di natura elettoralistica e non certo una solida governabilità contribuendo, tra l’altro, ad eliminare dalla rappresentanza politica del Paese i grandi filoni ideali e culturali che dal dopoguerra in poi ne avevano assicurato la ricostruzione e la crescita.
Siamo oggi di fronte a questo scenario:
– abdicazione della politica;
– pesante aggravamento dei problemi dello sviluppo, della occupazione e del welfare;
– un sistema elettorale che non garantisce la governabilità del sistema politico, che espropria gli elettori del diritto costituzionale di scelta degli eletti e che prefigura meri cartelli elettorali e non alleanze di governo.
Autorevoli sondaggisti ci dicono che circa un terzo dei cittadini italiani considera la politica poco credibile se non addirittura privatizzata mentre il 48% di essi ritiene addirittura che la democrazia italiana possa vivere senza i oartiti.
A fronte di tale scenario spetta ai rappresentanti del cattolicesimo riformatore, del socialismo egualitario, del laicismo liberale e repubblicano il compito di ricostruire le basi per rinnovare le ragioni e l’esperienza umana e sociale di una nuova sinistra democratica, guardando, sotto il profilo organizzativo, a convergenti forme di presenza politica.
FRANCESCO BARBALACE
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